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Parco Archeologico
(Domus, Terme, Anfiteatro, Battistero Paleocristiano)
Orientale della città (tra le attuali chiese di San Rocco e SS. Trinità). Essi sono attribuibili al periodo traiano-adrianeo, periodo di intensa attività edilizia, specie nel settore pubblico. Degli ambienti termali nel loro complesso restano le tracce un Tepidariumcon i piastrini in mattoncini che sostenevano il solaio di calpestio e le tracce di un frigidarium che presenta una pavimentazione musiva a motivi geometrici e zoomorfi. Delle numerose domus private, probabilmente risalenti al periodo della deduzione coloniale del 43 a.c., edificate su alcune fornaci di età repubblicana e ristrutturate agli inizi del I secolo dopo Cristo, vi sono numerose testimonianze.





Sulla parte opposta dellastrada che taglia in due l’area archeologica sorgeva l’Anfiteatro. Senza dubbio l’edificio pubblico che meglio rappresentae simboleggia la Venosaromana. La sua costruzione può farsi risalire all’età giulio-claudia(repubblicana), per le parti in muratura in opera reticolata, ad una fase piùtarda risalente all’età traiana-adrianea (imperiale) per l’opera muraria mista.Sul modello degli altri anfiteatri costruiti nel mondo romanizzato, sipresentava in forma ellittica con i diametri che misuravano all’incirca m. 70 x210. Queste dimensioni, secondo alcuni calcoli, consentivano una capienzaapprossimativa di 10.000 spettatori. Con il declino della Venusia romana, l’anfiteatro fu letteralmente smontato pezzo perpezzo e i materiali sottratti furono utilizzati per qualificare l’ambienteurbano della città. Alcuni leoni in pietra che attualmente troviamo all’internodell’abitato, provengono infatti, dalle rovine dell’anfiteatro.